Scritto il 23 Ott 2015 da

opinione

Difficile trovare più incredibile che esista una nuova sentenza sullo status dei massofisioterapisti o che ci siano birbanti professionisti in grado di diffondere interpretazioni delle stesse sentenze con una serenità sconvolgente. Ormai sfido chiunque ad affrontare con equilibrio mentale il dilemma.

La diffusione di informazioni false e deformate ad uso personale è sport nazionale; sinceramente anche di questo non ne possiamo più. Le sentenze di TAR e Consiglio di stato sono manipolate con estrema abilità artistica (o artigianale) tali da risultare utili a chiunque si avvicini ad esse. Il problema sorge se i soggetti che adoperano tali perizie sono onesti. Spesso non è così.

L’ultimo giudizio (che non è il finale, purtroppo), che comincia a raccogliere dati interni alle sezioni del Consiglio di Stato presi da precedenti deliberazioni, tende a “tirare una riga”. Che il massofisioterapista sia considerato operatore di interesse sanitario dalla magistratura l’hanno capito anche i sassi e quindi anche i più duri e puri tra noi massofisioterapisti. Certo è, però, che affermare che un operatore di interesse sanitario possa esercitare una professione sanitaria (anche ausiliaria che sia) rimane molto, molto, molto difficile da spiegare. E il giudice stesso cade in buco nero (Ma signor Giudice!) affermando la vigenza di leggi abolite come il D.M. del 1976.

Stanno cadendo in confusione anche loro. E la soluzione l’hanno, per vocazione e per mestiere (casomai non si sapesse), in quell’istituto, ormai castello di cartone, che è il Ministero della Salute.

Signor Ministro (o signor Sottosegretario) lo sa che tocca a lei provvedere, nella maniera che più le aggrada, a riordinare o sopprimere o quel che vuole la figura del massofisioterapista? Se non lo sa abbiamo un grosso problema ma noi pensiamo che lo sappia e che stia vergognosamente facendo finta di niente da troppi, troppi anni. Gli unici che ci guadagnano in questa attesa, degna di una consumata Penelope, sono gli istituti che formano questa amletica figura che è oggi il massofisioterapista. Vogliamo dire che è questo che interessa al Ministero? Di sicuro a noi che aspettiamo la fine di questa trista vicenda non interessa.

Nel frattempo continuiamo, ancora per il comodo di questi istituti di formazione, ad usurpare del termine di massofisioterapista. Non è forse giunta l’ora di smettere di chiamare così questa supposta figura di interesse sanitario che magari usurpa il posto di chi massofisioterapista lo è davvero? Perché, perlomeno fino ad un certo momento, colleghi veri ne sono stati formati. E adesso che si forma? Qualcosa o qualcuno che utilizza forse una denominazione impropria? Forse. Noi cominciamo a pensare di sì.