Scritto il 7 Gen 2019 da

opinione“GRAZIE per aver dato un’identità professionale a migliaia di colleghi”.

Con queste semplici parole potremmo ringraziare e sintetizzare il lavoro svolto dalle forze di governo nei confronti della nostra figura.

Si sono interessate, hanno compreso la problematica, si sono spese per trovare la soluzione e inserirla nella Legge 145 del 30 dicembre 2018 (Legge di Stabilità) entrata in vigore il 1 gennaio 2019.

La problematica: interessate sono diverse professioni ma nel caso specifico del massofisioterapista l’origine è da ricercare nella seconda metà degli anni ’90 laddove alcune regioni non hanno recepito le disposizioni del decreto legislativo n. 502/92 e anche dopo l’entrata in vigore della L. 42/99 hanno continuato ad autorizzare corsi di formazione presso istituti privati, che di fatto hanno rilasciato diplomi di massofisioterapista in base alla legge 403/71 identificandone il profilo professionale prima nel D.M. 7 settembre 1976 e successivamente nel D.M. 105/98.

Tutto questo ha dato vita ad un ventennio dove i ricorsi e le sentenze espresse ai vari livelli di giustizia amministrativa (TAR e CdS) si sono susseguite nel tentativo di dare un’interpretazione sul valore da attribuire al titolo in questione.

I cambiamenti delle norme in materia di professioni sanitarie (esempio la legge 43/2006) e la mancanza di interventi della classe politica dell’epoca hanno di fatto creato un vuoto normativo attorno alla figura del massofisioterapista diplomato da corsi attivati successivamente al 31/12/1995.

Questo ha creato incertezza e paura in chi aveva iniziato un’attività, fatto investimenti e vedeva nel lavoro svolto il sostentamento per la propria famiglia.

Le stesse normative in materia fiscale e la difformità interpretativa diventavano giorno dopo giorno una spada di Damocle sulla testa di questi colleghi.

Era altrettanto evidente che la stessa formazione non poteva continuare all’infinito e fuori da ogni logica di mercato.

In sintesi la problematica riguardava: la stabilizzazione giuridica, l’uniformità applicativa delle normative fiscali e la chiusura del doppio canale formativo.

La nascita Ordine professionale e del relativo Albo dei fisioterapisti, ha amplificato il tutto impedendo l’esercizio della professione a chi non era in possesso dei requisiti per l’iscrizione all’Albo sanciti con la legge Lorenzin del gennaio 2018. Paradossalmente tutto questo ha portato alla luce “un mondo” di professionisti che quotidianamente svolgeva il proprio lavoro, pagando allo stato le dovute tasse.

Di fronte al rischio che migliaia di operatori perdessero il posto di lavoro la politica non poteva fingere ancora di non vedere!

E di fatti questa volta si è adoperata concretamente.

La soluzione inserita nella legge 145 del 30 dicembre 2018 ha permesso:

  • a chi è in possesso dei requisiti per il riconoscimento del titolo come equivalente alla laurea in fisioterapia di completare la procedura prevista dall’ art. 4, comma 2, della L. 42/99 (Riapertura dei termini per l’equivalenza);
  • a chi è in possesso di un titolo che non può beneficiare dell’equivalenza di iscriversi in un elenco speciale a parte e ad esaurimento gestito dall’ Ordine di riferimento, che di fatto consente a questi operatori d’essere identificati in base al titolo di cui sono in possesso e di esercitare in base al profilo professionale di appartenenza;
  • il riconoscimento della figura in quanto afferente ad una professione sanitaria, ciò consentirà un ‘applicazione uniforme delle normative fiscali;
  • l’abrogazione dell’art. 1 della L. 403/71 (istitutiva della figura del massofisioterapista) con conseguente chiusura della formazione.

La soluzione racchiude tutti gli obiettivi che FNCM da anni si era prefissata di raggiungere…contiene quei punti che più volte sono stati presentati e ribaditi ai tavoli tecnici con il ministero, con esponenti politi e con le organizzazioni sindacali.

Sono stati recepiti l’importanza, il bisogno e l’urgenza  di un provvedimento a norma di legge ?

Orgogliosamente oggi possiamo dire di SI.

Vedere i contenuti delle nostre proposte nella legge approvata ci riempie di soddisfazione e conferma che la strada  intrapresa da anni era quella giusta.

Ora spetta al Ministro della salute emanare entro 60 giorni dall’ entrata in vigore della legge i decreti che istituiranno gli elenchi speciali e definire quali saranno i requisiti che i titoli dovranno possedere per essere accolti nei suddetti elenchi; inoltre saranno esplicitate le modalità per porre in evidenza i periodi lavorativi svolti in questi ultimi 10 anni.

I massofisioterapisti e non solo (qualche esponente di categoria dovrebbe ricordarselo bene) hanno già vissuto un’esperienza simile quando con l’entrata in vigore della L.42/99 si sono dovuti attendere i decreti attuativi per l’equipollenza e l’equivalenza dei titoli (D.M. 20 luglio 2000 e DPCM 26 luglio 2011) senza questi oggi non potremmo parlare di operatori in possesso di un titolo che “vale come” una laurea in fisioterapia.

Dopo aver letto la legge e alla luce di queste osservazioni viene spontaneo chiedersi chi è l’abusivo dal momento che il Ministro non ha ancora promulgato nessun decreto in merito?

Sembrano passaggi molto semplici e forse scontati… implicitamente contenuti nel testo stesso della legge che a nostro avviso dovrebbero essere ben chiari e conosciuti da chi ricopre ruoli istituzionali o rappresenta delle categorie.

Eppure non si è persa l’occasione per alimentare polemiche e inveire contro una categoria di lavoratori che da decenni aspetta il dovuto riconoscimento. Tutto questo per un mal celato interesse di parte…di potere …d’immagine. Come dire “ al diavolo più di 15.000 lavoratori e le rispettive famiglie” !

Lungi dal volere fomentare inutili e sterili diatribe ma vorremmo chiedere ai 100.000 che marceranno su Roma, ai raccoglitori di firme contro l’invasore abusivo, ai giornalisti che sotto dettatura si sono lasciati coinvolgere per poi scrivere un articolo che tutto lasciava trasparire tranne la conoscenza della materia, a chi  si è presentato davanti ad una telecamera per lanciare l’allarme nazionale dell’imminente sbarco degli abusivi sulla nostra amata patria …chi è l’abusivo ?

Forse lo stolto che augura alla Ministra Giulia Grillo di ammalarsi per poi farsi curare da un abusivo, potrebbe darci una sua versione personale……

Qualcuno è in grado di definire chi è l’abusivo scritto nella legge 145 /2018?

Onestamente non vorremmo che l’importanza di questa legge e la svolta positiva che ha portato venissero oscurate da disquisizioni prive di logica e di buon senso.

E’ un provvedimento estremamente significativo per la categoria ed è doveroso che ogni passaggio venga concluso e ponderato con serenità e chiarezza per il bene di tutti coloro che ne saranno coinvolti.

FNCM continuerà ad essere presente così come ha fatto fino ad oggi nell’ interesse dei massofisioterapisti, non abbiamo bisogno di salire sul carro dei vincitori per veder riconosciuto il nostro lavoro.

La vittoria più grande è scritta nel “GRAZIE” che tanti colleghi hanno voluto attestarci sulle pagine web o direttamente al telefono dei nostri consiglieri.

Tutto questo ci da la forza per andare avanti e impegnarci ancora per il bene del massofisioterapista.