“Il gioco è parte fondamentale di noi della nostra esistenza; ad ogni età giocando riempiamo la nostra vita di momenti indimenticabili. Con il gioco stiamo insieme, condividiamo emozioni, sensazioni, sorrisi destinati a restare impressi nella nostra memoria.”
Eppure la mente umana è riuscita nell’evoluzione della sua specie ad “usare” il gioco e assoggettarlo al lato oscuro del male per discriminare, denigrare, diffamare, screditare e sminuire il valore di una persona o delle cose.
In che modo? Con l’uso della parola!
Qualcuno sì chiederà cosa c’entra questo con il massofisioterapista.
Credo che la nostra figura, nella sua esistenza rappresenti una delle professioni sanitarie che maggiormente ha subito atti discriminatori, diffamatori e denigratori, finalizzati a sminuirne il valore professionale e umano. Un gioco studiato, pensato e voluto che magistralmente è usato per offuscare la realtà, in nome di interessi di potere o di egemonia del settore; un gioco dove l’utilizzo delle parole e l’interpretazione spesso arbitraria del significato che ad esse ne viene attribuito serve per creare una visione della professione del massofisioterapista come di una figura secondaria, quasi di supporto al mondo della riabilitazione. Read more »